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Economies of living. Video art from Croatia
1 Gennaio 2020 @ 18:00 - 2 Gennaio 2020 @ 11:35
Attraverso il lavoro di 6 artisti, lo screning Economies of Living presenta uno spaccato della produzione di video arte made in Croatia intorno al tema dell’economia e intrinsecamente al medium stesso delle immagini in movimento.
Milijana Babić Working day Documentazione video della performance, 2011
Drako Fritz Zagreb Confidential – Imaginary Futures Film sperimentale, 13′ 30”, 2015
Igor Grubić How Steel Was Tempered Animazione in 2D,12’40”, DCP, 2018
Ana Hušman Lunch Video color PAL, 4:3, 16mm trasferito a BETA, 16’40’’, 2008
Marko Marković Sharpening Documentazione video della performance, 12′ 04”, 2012
Renata Poljak Porvenir video installazione ad un canale 12′, 16:9, 2019
Saranno presenti gli artisti Marko Markovic e Igor Grubic
Attraverso il lavoro di 6 artisti, lo screning Economies of Living presenta uno spaccato della produzione di video arte made in Croatia intorno al tema dell’economia e intrinsecamente al medium stesso delle immagini in movimento. La parola ecomonia – dal greco oikos /casa e nomos / legge – è affrontata nei sei lavori esposti in accezioni diverse relative sia alla sfera più intima che a quella collettiva, in una micro dimensione nell’ambito del quotidiano e macro in uno scenario pubblico urbano.
Da un approccio cinematografico alla graphic animation passando per la documentazione performativa fino all’ animazione, Ecomonies of Living restituisce la ricchezza delle sperimentazioni in campio visivo di un’area artistica estremamente prolifica dell’Est Europa.
Economies of Living, a cura di Adriana Rispoli e Karla Pudar, è la seconda collaborazione tra la Fondazione Morra di Napoli e la ONG Domino Project di Zagabria dopo l’evento Smashing the Myth del 2018 ed è supportata dalla Città di Zagabria.
PROGRAMMA
Milijana Babić
Working day
Documentazione video della performance, 2011
L’azione Working Day pone in essere la situazione problematica in cui si trovano molti artisti freelance in Croazia quando si tratta di mera esistenza, e mette in discussione lo stato di artisti freelance nella nostra società. Il titolo del progetto evidenzia ironicamente l’insufficienza della nostra professione all’interno della quale non è possibile sopravvivere, a causa del fatto che il nostro lavoro è a malapena pagato e il mercato dell’arte contemporanea non esiste. In altre parole, lavoro e compenso non sono nello stesso pacchetto. Con l’atto simbolico di scavare nei cassonetti dei rifiuti, alla ricerca di spazzatura rimborsabile, indossando una maglietta con il logo dell’ Associazione Artisti Freelance Croati, questo lavoro mira ad aggiungere gli artisti freelance nella crescente lista dei socialmente a rischio – accanto a senza tetto, pensinati e disoccupati…
Milijana Babić (Rijeka Croazia) artista che lavora con installazioni, performances e azioni artistiche. Ha una laurea in belle arti all’Institute of Technology di Durban, Repubblica del Sud Africa, e un master all’Accademia di Belle Arti e Design di Ljubljana, Slovenia. Collabora da molto tempo con il festival City of Women in Ljubljana. Tra il 2007 e il 2014 ha lavorato come socio all’Accademia di Arti Applicate a Rijeka. È membro dell’associazione di artisti Delta 5 a Rijeka. Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo.
Drako Fritz
Zagreb Confidential – Imaginary Futures
Film sperimentale, 13′ 30”, 2015
Il video esplora le visioni del futuro rappresentate attraverso lo sviluppo urbano. Nella sua essenza, può essere considerato come una forma di struttura temporale e come tale mette in discussione non solo la visione del futuro su un esempio realistico della Nuova Zagabria ma anche la struttura del film stesso.
Darko Fritz è artista, curatore indipendente, ricercatore e graphic designer. È nato nel 1966 in Croazia, e attualmente vive e lavora ad Amsterdam, Zagabria e Korčula. Il suo lavoro colma il divario tra la pratica dell’arte contemporanea e la cultura dell’arte mediale. È fondatore e programmatore de La Grey Area – spazio di arte contemporanea e mediale dal 2006.
Igor Grubić
How Steel Was Tempered
Animazione in 2D,12’40”, DCP, 2018
Un padre porta suo figlio in una fabbrica abbandonata dove un tempo lavorava. L’edificio è stato a lungo ridotto come simbolo fatiscente del nuovo sistema. Tuttavia, lo spazio sarà rapidamente portato in vita da scene registrate di solidarietà dei lavoratori, che ispireranno un piccolo gesto di ribellione. Quell’atto simbolico si trasformerà in un momento di catarsi e ristabilirà il rapporto tra padre e figlio. Il film è stato presentato al Padiglione Croato alla Biennale di Venezia 2018.
Igor Grubić è attivo come artista multimediale a Zagabria fin dai primi anni Novanta, realizzando fotografie, video e azioni site-specific. I suoi interventi nello spazio pubblico, insieme alle opere video, esplorano le situazioni politiche passate e presenti, attraversando il tessuto della realtà. Grubić ha partecipato a numerose importanti mostre internazionali tra cui Manifesta 4 (Francoforte, 2002); Manifesta 9 (Genk, 2012); Mumok (Vienna, 2009); 11. Biennale di Istanbul (2009); 4. Fotofestival Mannheim Ludwigshafen, Heidelberg (2011); East Side Stories, Palais de Tokyo (Parigi, 2012); Gwangju Biennale (2014); Zero Tollerance, MOMA PS1 (New York 2014); Degrees of Freedom, Mambo (Bologna, 2015); Heavenly creatures, MG+MSUM (Lubiana, 2018); The Value of Freedom, Belvedere 21 (Vienna, 2018). Ha rappresentato la Croazia alla 58° Biennale di Venezia.
Ana Hušman
Lunch
Video color PAL, 4:3, 16mm trasferito a BETA, 16’40’’, 2008
Le regole del comportamento corretto trovate nei libri di etichetta si presentano per favorire la comunicazione e aiutare le persone a caprisi l’un l’altro. Affermano inoltre di aiutarci ad impegnarci socialmente con maggiore facilità e fiducia in noi stessi. Queste regole si imparano dalla nascita, che è l’unico modo per noi di interiorizzarle completamente. il film tratta delle abitudini di mangiare e bere – in particolare durante il pranzo, come mangiare insieme sia il luogo centrale in cui mostriamo agli altri il nostro modo di nutririci e la nostra finezza.
La pratica di Ana Hušman smonta le strutture e le trame degli elementi cinematografici attraverso film, installazioni, libri, suoni, immagini e testi. La Hušman sperimenta le possiblità di animazione, metodi cinematografici documentari e immaginari e le possiblità della voce registrata e la sua articolazione. Il suo processo creativo mette in discussione e gioca con le posizioni del soggetto professionista e amatoriale della performatività, con il mezzo stesso e le strutture che dettano e producono modelli di comportamento. È docente presso il Dipartimento di Animazione e New Media dell’Accademia di Belle Arti di Zagabria, cofondatrice dell’organizzazione di film documentari RESTART, dove da molti anni organizza programmi di formazione cinematografica per bambini e giovani.
Marko Marković
Sharpening
Documentazione video della performance, 12′ 04”, 2012
La performanace Sharpening si è tenuta alla 44 Wall Street nel prima barricata del posto di blocco della polizia della zona di siurezza nel distretto finaziario, NYC. Nella performance l’artista affila due coltelli l’uno contro l’altro dando un chiaro messaggio. In questa performance l’artista ha portato le armi in una zona di sicurezza a Wall Street, L’atto di creare una performance in un campo così contro-difensivo di fronte al „loro“ campo difensivo (la barricata), montata a protezione della zona di sicurezza. Questo tipo di protezione creato da chi sta più in alto minaccia e limita la libertà di parola, movimento e azione. Due mesi dopo la performance, ad agosto dello stesso anno a Time Square New York la polizia ha sparato e ucciso un uomo con 12 pallottole. L’uomo è stato ucciso perché in possesso di un arma, un coltello.
Marko Markovic nasce nel 1983 a Osijek, in Croatia e vive a Vienna. Si laurea in pittura all’Accademiad’Arte di Split nel 2007 nella classe del professore Gorki Žuvela. Ha anche studiato l’utilizzo di diversi media: video, installazioni, ambienti, performance e happening. Nei suoi lavori suole animare ed includere il pubblico e/o gli altri partecipanti come espressione del medium. E’ fondatore e membro della formazione flessibile Adistia, un gruppo di persone che opera nelle attuvità performative come un gruppo artistico, una comunità di artisti o un’organizzazione. Ha partecipato a numerose mostre, workshop e festival sia in Croazia che all’estero.
Renata Poljak
Porvenir
video installazione ad un canale 12′, 16:9, 2019
Sognando terre migliori, di generazione in generazione, a causa della povertà, della fame e delle guerre, navighiamo lungo i mari. La geografia è il destino. I nostri corpi conservano le memorie dei nostri avi? I ricordi della nostra fuga in cerca di terre migliori sono impresse nei nostri corpi? Porvenir in spagnolo significa futuro. Porvenir è l’unica città nella Tierra del Fuego, nelle profondità della Terra, fondata dagli immigrati croati all’inizio del ventesimo secolo.
Renata Poljak è artista visuale originaria di Split, Croazia e attualmente vive a Parigi. Il suo lavoro è composto da media differenti: foto, neon, istallazioni, video e film. L’artista esplora il disordine politico e la violenza che caratterizza la regione dei Balcani fin dagli inizi degli anni novanta e le raminifazioni dei cambiamenti ad essi connessi nella vita degli emigrati verso l’Europa Occidentale. Nel 2002 ha vinto il premio ArtsLink come artista in visita al San Francisco Art Institute, nel Quartiere dei Musei a Vienna tra il 2004 e il 2008 è stata selezionata nel programma di residenza Arte Generale a New York, mentre nel 2010 è stata seleziona per l’ArtOmi. I lavori di Renata sono stati presentati ovunque, in personali o collettive, nelle biennali e nei film festival. L’artista ha ricevuto diversi premi tra cui il Golden Black Award per miglior cortometraggio al Black Box Festival di Berlino nel 2006. Nel 2010 una selezione dei suoi video e film sono stati mostrati al Centre George Pompidou Parigi.