Testi

la musica dell’ o.m. theater 1960-74

la nuova forma non additiva dell’opera d’arte totale (gesamtkunstwerk), il cui svolgimento dell’azione è dato dal reale accadere, utilizza il rumore naturale dell’evento come valore comunicativo acustico-musicale. l’estasi dell’abreazione, dell’irruzione delle pulsioni, del loro soddisfacimento senza remore attraverso l’eccesso dionisiaco, necessita del rumore, vuole il frastuono. il sadomasochistico dilaniamento di animali scuoiati, di carne cruda e interiora umide, viene incitato da un frastuono estatico. il frastuono è un elemento essenziale nel soddisfacimento delle pulsioni di vasta portata. si produce il massimo e più intenso frastuono, che raggiunge la soglia del dolore. l’orchestra è composta principalmente da percussioni, ottoni e strumenti a fiato in legno, strumenti beat e strumenti che producono frastuono di qualsiasi genere. estatiche grida umane gutturali rappresentano un importante elemento di questa musica espressiva (naturalistica) che intensifica l’avvenimento, l’azione orgiastica. la forza di suoni, mai sentiti prima, dovrebbe aggredirci e spaventarci. suoni vomitati, sputati da strumenti a fiato (tube, tromboni), gli strumenti che producono frastuono e le grida sono espressione di sfere rimosse. aggressione, fregola, frastuono di guerra e brama di sesso, urli di battaglia, morte e rabbia, erompono con uno sforzo da noi stessi. complessi di frastuoni fuoriescono da noi come budella escoriate, sanguinolente, tiepide, calde, morbide che traboccano da una ferita.

la musica del frastuono dell’om theater ha la capacità di svelare, porta all’esterno cose rimosse. porta all’esterno cose interiori come nello svisceramento di un animale. il grido estatico scatena l’intera nostra organizzazione psico-fisica, purifica dalle frustrazioni i sensi stanchi degli eventi, risciacqua ciò che è umano con un’esperienza pienamente sensibile.

già all’epoca della prima opera di abreazione nel 1961 mi sono confrontato in maniera dettagliata con la teoria del grido.

“nell’evento di abreazione, le azioni di abreazione sono costruite e vissute attraverso la produzione di estasi liberatorie delle inibizioni. una regressione in stati psichici meno consci dell’uomo rivela i valori della tragedia, l’ancestrale stato di eccitamento radicato nell’esistenza che si esprime nel grido, prima che nella parola. nella storia dell’umanità il grido è antecedente alla parola, sviluppatasi dal verso della fregola”.

“il grido, rispetto alla parola, rappresenta un’espressione più immediata dell’inconscio, della sfera pulsionale. la necessità del grido si manifesta generalmente quando l’ES fa valere i propri diritti, quando supera il controllo dell’intelletto e lascia pervenire gli istinti elementari alla vitalità. il trauma come tormento intervallato dall’irrompere di un estremo piacere, qualunque situazione che determina una riduzione della coscienza, fa esplodere l’urlo. le grida prodotte direttamente dall’estasi nel corso dell’evento di abreazione dovrebbero facilitare un’analisi dei nostri stati psichici più profondi. si tratta di mettere a nudo le regioni inconsce della psiche attraverso l’eccitazione e le grida, una regressione voluta in direzione degli stadi primigeni dell’umano. l’io dell’uomo primitivo era legato più strettamente all’elemento animalesco-vegetativo dell’inconscio (come anche al mitico-religioso), la negazione della parola, questo regresso nell’estasi del grido, è comunicazione con l’inconscio, un’immersione analitica consapevole nell’inconscio. ci si affida all’ebbrezza delle leggi vegetative, spesso frenetiche e dinamiche, ci si sottrae alla ‘costrizione’ dell’intelletto”.