Un’amicizia nel nome dell’arte
Se Nitsch ha aperto lo sguardo a Beppe Morra sulle insondabili profondità dell’inconscio nel suo rapporto con le ritualità antiche e nuovissime dei «sacrifici», Morra ha portato Nitsch nella più viscerale della città d’Europa, facendogli scoprire una seconda patria, paradossalmente agli antipodi della prima. Vienna e Napoli, così diverse, si ritrovano quindi in quel principio, molto caro a Nitsch e molto vivo nell’animo partenopeo, dell’unione degli opposti, che è da sempre ritenuto il capolavoro della vita.