TESTI CRITICI

Videoteca – Database Informatico (Mario Franco)

MUSEO HERMANN NITSCH: ARCHIVI E LORO ARTICOLAZIONI
Videoteca – Database Informatico
Testo di Mario Franco

Premessa

Accanto alla tradizionale esposizione di opere, una moderna struttura museale oggi deve offrire all’utente una serie di supporti e di documenti in grado di disegnare il contesto storico-esistenziale delle opere stesse e degli artisti che le hanno concepite. Solo così lo studioso, con lo sguardo affinato dall’indagine paziente e informato da documenti testimoniali, potrà interpretare il lavoro degli artisti, trovare modelli, paradigmi e congruenze nelle forme e nei modi dell’operare.  Un archivio che si prefigga di informare e documentare pensa al museo come ad un laboratorio nel quale il fruitore sarà parte attiva. L’archivio stesso è Ricordare significa ordinare tra loro passato, presente e futuro secondo una segmentazione di significazione sociale; ma, perché il ricordo sia anche costruzione della memoria, c’è bisogno di moltiplicare l’insieme dei riferimenti possibili. L’intento è quello di preservare la memoria storica sia attraverso la costituzione di una biblioteca e di un archivio, anche on line, e di una videoteca.

1) Biblioteca/archivio e database informatico

L’avvento delle basi di dati (o banche dati) ovvero di quelle «collezioni di informazioni registrate in formato leggibile dall’elaboratore elettronico e relative ad un preciso dominio di conoscenze, organizzate allo scopo di essere consultate dai suoi utilizzatori» è uno spartiacque fondamentale per la gestione dell’informazione e per l’attività della documentazione. A partire dal loro sviluppo originario, negli anni quaranta, sino alla loro affermazione, negli anni settanta, le basi di dati hanno consentito una crescita enorme delle tecniche di gestione dell’informazione. L’estrema eterogeneità delle informazioni oggi reperibili (Internet, ma non solo) ne esalta la versatilità e ne amplia le utenze di riferimento. Ma è importante ricordare che tutto ciò che chiamiamo “memoria patrimoniale” implica la raccolta di dati sotto forma di documenti originali su supporti tradizionali (ad esempio cartacei nel caso di cataloghi, depliant, foto, locandine, inviti e quant’altro; video-cinematografici nel caso di documentari, inchieste, interviste).

La raccolta e la conservazione di materiali autentici ed originali è ancora l’elemento caratteristico che qualifica la ricchezza e l’affidabilità di un Archivio. In questo quadro, “Libri d’arte” in pochi esemplari numerati e firmati così come film e video che costituiscono autentiche opere, vanno acquistati e catalogati come beni patrimoniali degli Archivi. Contemporaneamente si procederà alla loro duplicazione e digitalizzazione per la fruizione in loco da parte di studenti, ricercatori, critici, studiosi che hanno necessità d’approccio ai contenuti di detto patrimonio piuttosto che alla sua consistenza oggettuale. La consultazione potrà avvenire attraverso una stazione informatizzata del Museo ed in seguito in rete, attraverso la costituzione di un database informatico al quale si potrà accedere previo abbonamento da parte di enti pubblici o di biblioteche, fondazioni, istituti che non abbiano scopo di lucro.

2) La sezione Mediateca

Una mediateca è, al tempo stesso, un luogo fisico ed una raccolta di mezzi di informazione e di documentazione. La mediateca è l’istituto che ha il compito di raccogliere documenti di qualsiasi natura e su qualsiasi supporto, di conservarli e di metterli a disposizione dell’utente. Un fattore determinante nell’affermarsi della mediateca – come luogo fisico, ma anche come raccolta di dati da porre sul mercato dell’informazione – è dato dall’uso sempre più massiccio degli audiovisivi come strumenti di informazione e di conoscenza.

La sezione Mediateca ha l’obiettivo di sviluppare, attraverso la creazione di un’aula didattica multimediale, una rete di servizi finalizzati all’utilizzo delle nuove tecnologie per fini formativi e culturali, in particolare per quanto riguarda la sperimentazione di applicazioni on-line per il Distance Learning. La zona consultazione della Mediateca disporrà[1] di stazioni di lavoro con possibilità di accesso integrato alle banche dati, alle collezioni digitali e al materiale audiovisivo appartenente al costituendo “Fondo Multimediale”. La Mediateca disporrà inoltre di attrezzature specializzate per la digitalizzazione e il trattamento delle immagini e dei filmati.

3) Attività della Mediateca:

– programmazione e realizzazione di progetti di acquisizione digitale e produzione multimediale, finalizzati alla valorizzazione e diffusione del patrimonio del Museo

– la sezione potrà ospitare, in ambito istituzionale o su richiesta di enti esterni pubblici o privati, corsi di formazione, seminari, attività dimostrative e didattiche di vario genere

– istituire programmi di formazione, promossi dal Museo

– svolgere attività di studio e di ricerca, relativamente alle tecniche e ai progetti di acquisizione digitale

La sezione è aperta al pubblico e prevede alcuni giorni di proiezione collettiva sull’arte del XX e XXI secolo, con una particolare attenzione alle avanguardie.

4) la Videoteca

Una videoteca si caratterizza per la quantità dei materiali conservati e per la loro specificità in relazione agli argomenti trattati. Parte integrante della mediateca, una videoteca è contemporaneamente una struttura di conservazione autonoma ed un luogo fisico adatto alla visione. Gli spazi di laboratorio possono, se adeguatamente ampi ed attrezzati, essere utilizzati per stages, incontri, seminari, proiezioni video.

  • il Patrimonio della Videoteca sarà immediatamente fruibile anche prima della sua immissione nei database della Mediateca secondo un calendario di rassegne e di proiezioni che serviranno a mostrare i video nel loro formato migliore ed anche a far conoscere le attività sussidiarie del Museo
  • il Patrimonio sarà caratterizzato sia da opere originali sia da copie, da prodotti industriali e da opere artistiche

L’impiego del cinema e del video da parte di molti artisti contemporanei, come mezzo espressivo o come strumento di documentazione di performances e azioni, rende molto ricco il panorama dei materiali utilizzabili. Contemporaneamente, l’uso del cinema e del video come supporto divulgativo per monografie relative ad artisti, correnti, scuole e movimenti ha trovato ampio spazio in canali televisivi tematici (Cult, Raisat, Discovery, History, ecc..), in sezioni di festival internazionali, in appositi concorsi e rassegne. Molte sono le società che vendono video e dvd d’arte (dall’italiana “Raro-video” alle videolibrerie internazionali specializzate come la “Treasures from American Film Archives” o la “Electronic Arts Intermix”, inoltre è possibile stabilire accordi con altri Musei o con singoli artisti, registi, produttori, festival) e volta per volta bisognerà decidere i tipi di acquisizione e le modalità d’uso. Una videoteca ben fornita sarà suddivisa tra video-opere e video documentari, partendo dalle indispensabili documentazioni sulle “Avanguardie storiche”, passando al periodo del “Fluxus” fino alla “Videoarte” e alle più attuali produzioni contemporanee. Inoltre, accoglierà filmati storici realizzati in occasione del passaggio a Napoli di maestri internazionali e testimonianze audiovisive su artisti e protagonisti – galleristi, curatori, critici, giornalisti – di rilevanti avvenimenti cittadini. Il valore testimoniale intrinseco a questi documenti, prodotti estetici di un’epoca e non solo traccia residuale di avvenimenti, è quello che rende particolarmente importante il loro recupero ed il loro inserimento in una videoteca specializzata

[1] Secondo gli schemi orientativi allegati al presente progetto.